- Capire gradi di consanguineità e affinità è essenziale per applicare correttamente i permessi retribuiti.
- La Ley de Familias amplia i diritti: 5 giorni per cura e ricovero, tutela estesa a partner e conviventi.
- Giurisprudenza: il coniuge del fratello è cognato ai fini dei permessi; i concuñados non generano affinità.
La nuova Ley de Familias in Spagna ha ridisegnato in profondità il quadro dei permessi retribuiti, ampliando i casi in cui la persona lavoratrice può assentarsi per esigenze di cura e vita privata. Nella pratica quotidiana, però, la domanda che sorge più spesso è: come si determina la parentela per capire se un permesso spetta davvero? Capire bene gradi di consanguineità e affinità non è un tecnicismo, ma la chiave per applicare correttamente i diritti, evitare contenziosi e garantire sicurezza giuridica a imprese e dipendenti.
In webinar e formazioni HR dedicate alla Ley de Familias e alla giurisprudenza recente è emersa con forza l’importanza di saper calcolare correttamente il grado di parentela per i permessi. Oltre a conoscere le nuove misure di conciliazione, serve mappare chi è davvero “familiare” ai fini legali, distinguere linee e gradi e non cadere nelle tipiche ambiguità (soprattutto con l’affinità). Questo articolo offre un quadro operativo completo, con esempi pratici, novità e indicazioni utili per uffici del personale, consulenti e lavoratori.
Perché il calcolo della parentela conta nei permessi di lavoro
La parentela è un concetto giuridico e sociale trasversale: incide su successioni, sicurezza sociale e – con particolare rilievo dopo la Ley de Familias – sui permessi lavorativi. In ambito aziendale, la corretta individuazione del grado di consanguineità o affinità determina se un’assenza è retribuita, per quante giornate e in quali condizioni. Un errore interpretativo può generare conflitti interni, contestazioni ispettive o sanzioni, oltre a minare il clima di fiducia in azienda.
La riforma ha ampliato situazioni tutelate e platea di soggetti rilevanti, includendo casi di cura di conviventi e riconoscimenti più ampi alla coppia di fatto. Per questo è essenziale aggiornare politiche interne e manuali HR, formare chi gestisce i permessi e documentare accuratamente ogni richiesta, indicando con precisione il tipo e grado di parentela dichiarato.
Che cos’è la parentela: consanguineità e affinità
Con il termine parentela si indica il vincolo che unisce due persone e che può avere natura biologica o giuridica. In Spagna, e più in generale nel diritto civile, si distingue tra consanguineità (legame di sangue) e affinità (legame con i familiari del coniuge o della coppia di fatto, nei limiti previsti). Questi legami si misurano in gradi, calcolati in base alle generazioni che separano due soggetti.
Le linee di parentela si dividono in retta e collaterale. La linea retta collega ascendenti e discendenti (genitori, nonni; figli, nipoti), mentre la linea collaterale unisce soggetti con un ascendente comune (fratelli, zii, cugini). Ogni passaggio di generazione vale un grado: è un metodo semplice, ma decisivo quando si tratta di diritti al permesso.
Come si calcolano i gradi: metodo ed esempi
Il calcolo pratico segue la catena generazionale: si risale fino all’ascendente comune e si ridiscende fino al familiare in questione, contando un grado per ogni generazione. Tra genitore e figlio il grado è uno; tra fratelli, due (si sale ai genitori e si scende al fratello). Questo schema, apparentemente elementare, risolve velocemente la maggior parte dei dubbi operativi, ad esempio con un genogramma familiare negli uffici del personale.
È utile memorizzare le casistiche “base” per ridurre gli errori: primo grado (genitori e figli), secondo grado (nonni, nipoti in linea retta, fratelli), terzo grado (zii, bisnonni, pronipoti), quarto grado (cugini di primo grado, zii nonni). Già da qui si intuisce quali parenti rientrano più spesso nei permessi, poiché molte tutele si fermano al secondo grado.
Consanguineità e affinità: chi rientra e come
Consanguineità (legame di sangue). Si classificano per gradi: primo grado (genitori, figli), secondo (nonni, fratelli, nipoti in linea retta), terzo (zii, bisnonni, bisnipoti), quarto (cugini di primo grado, prozii). Questa mappa copre la quasi totalità delle richieste più frequenti di permesso per malattia, ricovero o lutto.
Affinità (familiari del coniuge o della coppia riconosciuta). Anche qui, la prassi considera i gradi: primo grado (suoceri, genero/nuora, figliastri), secondo grado (cognati, nonni del coniuge, coniugi dei nipoti, fratellastri), terzo grado (coniugi degli zii o dei nipoti, zii e nipoti del coniuge e rispettivi coniugi), quarto grado (coniugi dei cugini di primo grado, figli degli zii del coniuge). Per l’HR questa classificazione è preziosa per decidere rapidamente l’ammissibilità dei permessi.
Giurisprudenza chiave: l’affinità di secondo grado e i cognati
La Corte Suprema spagnola (STS 1071/1998, 18 febbraio) ha consolidato un punto fondamentale: l’affinità di secondo grado comprende sia i fratelli del coniuge della persona lavoratrice, sia il coniuge dei fratelli della persona lavoratrice. In parole semplici, il marito o la moglie di mio fratello o di mia sorella è “cognato/a” a tutti gli effetti nei permessi. Questo orientamento è cruciale nei casi di decesso o eventi familiari gravi, dove il dubbio ricorre di frequente.
Attenzione invece ai c.d. concuñados (i coniugi dei cognati): la dottrina maggioritaria e pronunce precedenti in ambito contenzioso amministrativo sostengono che tra gli affini di un coniuge e l’altro coniuge non si genera un ulteriore rapporto di affinità. In pratica, il coniuge del mio cognato non è mio parente ai fini legali del permesso. Distinguere questi casi evita erronee concessioni o rifiuti e riduce il rischio di contenziosi.
Punti fermi dello Statuto dei Lavoratori: permessi retribuiti
Lo Statuto dei Lavoratori (art. 37.3 ET) fissa i minimi legali, che i contratti collettivi possono migliorare. Tra le tipologie più rilevanti per la parentela: matrimonio (o unione equiparata) con 15 giorni; decesso, incidente o malattia grave, ricovero o intervento chirurgico senza ricovero che richiede riposo domiciliare; trasferimento di domicilio; tempo indispensabile per doveri pubblici e personali; funzioni sindacali; esami prenatali e corsi di preparazione al parto. Ogni permesso richiede preavviso e giustificazione.
Per malattia grave, ricovero o intervento senza ricovero con riposo domiciliare il quadro è stato rafforzato: oggi la durata standard è di 5 giorni, come spiegato più sotto nella sezione novità. Per il decesso di un parente fino al secondo grado, la regola generale resta di 2 giorni, estendibili a 4 se occorre spostarsi, salvo condizioni migliorative stabilite dai contratti collettivi applicabili al settore o all’azienda.
Novità della Ley de Familias e allineamento con le ultime prassi
La Ley de Familias ha ampliato diritti e platea dei beneficiari. In particolare, il permesso per incidente o malattia grave, ricovero, o intervento chirurgico senza ricovero con riposo domiciliare del coniuge, partner registrato o parente fino al secondo grado è stato portato a 5 giorni. La giurisprudenza recente della Audiencia Nacional ha inoltre chiarito che questi 5 giorni si computano come giorni lavorativi (días hábiles) e non come giorni naturali.
Non c’è un tetto annuale: ogni volta che si verifica l’evento che dà diritto al permesso, la persona lavoratrice può richiederlo nuovamente, sempre con la dovuta giustificazione. Inoltre, si estende la tutela a conviventi e a familiari della coppia di fatto, in linea con l’obiettivo di equiparare le unioni registrate al matrimonio anche in ambito di conciliazione.
Resta ferma la logica del “preavviso e giustificazione” per tutti i permessi retribuiti, inclusi i 5 giorni per cura o ricovero. Per le assenze connesse a decesso, la prassi continua a riconoscere 2 giorni (4 con spostamento) come minimo legale generale, salvo che il contratto collettivo applicabile preveda durate maggiori per coniuge, figli e genitori.
Consigli operativi per HR: gestione corretta e documentazione
Aggiornare policy interne e modulistica per riflettere le novità della Ley de Familias e l’interpretazione giurisprudenziale. Specificare in modo chiaro come determinare il grado, quali parenti sono ammessi e quali documenti servono. Una check-list riduce tempi e rischi di errore.
Formare chi approva i permessi su gradi, linee, affinità e casi limite (figliastri, cognati, concuñados, cessazione dell’affinità dopo la fine del matrimonio). La formazione continua è essenziale in un quadro normativo in evoluzione.
Documentare ogni richiesta: indicare tipo di evento (lutto, ricovero, intervento, ecc.), grado e linea di parentela, e – se previsto – la necessità di spostamento, dato che questo può estendere la durata in specifici casi. Mantenere i dati coerenti e aggiornati tutela sia l’azienda sia la persona lavoratrice.
Assistenza legale nei casi dubbi o quando intervengono più permessi in successione (p.es. malattia grave, poi ricovero). Alcune situazioni generano permessi distinti non cumulabili nello stesso giorno ma attivabili in momenti diversi; il parere giuridico riduce contenziosi.
Parenti che contano per i permessi: mappe rapide
Consanguineità – Primo grado: genitori e figli. Secondo: nonni, nipoti in linea retta, fratelli. Terzo: zii, bisnonni, bisnipoti, nipoti collaterali. Quarto: cugini di primo grado, prozii. In generale i permessi minimi più importanti si fermano al secondo grado, salvo ampliamenti convenzionali.
Affinità – Primo grado: suoceri, genero/nuora, figliastri. Secondo: cognati, nonni del coniuge, coniugi dei nipoti, fratellastri. Terzo: coniugi di zii e di nipoti, nonché zii e nipoti del coniuge e relativi coniugi. Quarto: coniugi dei cugini di primo grado e figli degli zii del coniuge. La mappa è utile quando l’evento riguarda la famiglia “politica”, che genera spesso più dubbi.
Casi particolari: figliastri e patrigni, concuñados, fine dell’affinità
Figliastri e patrigni/matrigne rientrano nell’affinità di primo grado. Giurisprudenza e dottrina ritengono quindi legittimo il permesso per decesso, incidente o malattia grave quando l’evento interessi questi soggetti. Non è richiesto che esista un particolare legame affettivo o che il minore sia orfano: conta il vincolo giuridico derivante dall’unione.
Concuñados (coniugi dei cognati): in questa relazione, tra gli affini di un coniuge e l’altro coniuge non si crea di per sé una nuova affinità. Pertanto, la malattia o la morte del coniuge del mio cognato, in linea generale, non genera un diritto al permesso retribuito nei minimi legali, salvo previsioni migliorative del contratto collettivo.
Cessazione dell’affinità: scioglimento o annullamento del matrimonio estingue il vincolo di affinità, come chiarito dalla giurisprudenza. Se il matrimonio finisce, cessano i gradi di affinità anche con i familiari dell’ex coniuge, con effetti diretti sulla spettanza dei permessi.
Permessi retribuiti: regole pratiche che evitano errori
Ricovero e intervento senza ricovero con riposo: il permesso si riconosce quando l’evento si verifica, indipendentemente dal fatto che l’ospedalizzazione duri meno dei giorni previsti. Il semplice certificato di dimissioni non estingue automaticamente il diritto se il quadro clinico continua a richiedere assistenza o riposo domiciliare.
Tempistica di fruizione: i giorni non devono necessariamente coincidere con il primo giorno di ricovero; possono essere fruiti anche successivamente mentre il ricovero perdura, o dopo una dimissione se prosegue la necessità di cura. Per il decesso, invece, il conteggio decorre dal giorno della morte, con computo in giorni naturali e fruizione continuata.
Spostamento: quando la persona lavoratrice deve viaggiare per assistere il familiare o partecipare al funerale, i giorni possono estendersi (tipicamente da 2 a 4 per il lutto nei minimi legali). I contratti collettivi possono dettagliare le condizioni per qualificare lo spostamento.
Niente sovrapposizione con giorni di riposo: i giorni di permesso si riferiscono a giorni di lavoro effettivo e non si sovrappongono ai riposi. Inoltre, in certi casi, eventi distinti (p.es. malattia grave e ricovero separati nel tempo) possono generare permessi autonomi.
Altri permessi utili collegati alla vita familiare
Matrimonio o registrazione della coppia di fatto: 15 giorni naturali. Molti contratti collettivi già equiparano matrimonio e registrazione della coppia; la normativa recente consolida questa parità. Il godimento è di regola ininterrotto e decorre dalla data dell’evento, salvo diversa previsione contrattuale.
Nascita e cura dei figli: oltre ai congedi parentali di legge, taluni contratti collettivi riconoscono giorni aggiuntivi per i familiari stretti (p.es. nonni). Attenzione alle clausole specifiche del CCNL applicabile, perché variano molto per settore.
Trasloco della residenza abituale: 1 giorno retribuito, da usare effettivamente per la messa in opera della nuova abitazione (in genere suffragato da cambio di residenza o altra prova). Non è un giorno “jolly” per riposarsi dopo un trasloco avvenuto nel weekend.
Doveri pubblici e personali: permesso per il tempo indispensabile (servizi elettorali, giurie, udienze, ecc.) quando ricadono in orario di lavoro. Se è prevista un’indennità pubblica, questa può essere detratta dalla retribuzione a seconda dei casi previsti dalla norma.
Esami prenatali e corsi preparto: tempo indispensabile, quando non eseguibili fuori orario. La lavoratrice deve giustificare la coincidenza con la giornata lavorativa e rientrare in servizio al termine delle attività.
Contratti collettivi: ampliamenti tipici e differenze settoriali
I CCNL possono migliorare i minimi legali, prevedendo più giorni per lutto di coniuge, figli e genitori, o estendendo tutele a terzo e quarto grado in alcune situazioni. Settori come chimica, metalmeccanico, grande distribuzione, insegnamento privato e ospitalità spesso introducono giornate aggiuntive o criteri più ampi per ricoveri e spostamenti.
Esempi ricorrenti nei CCNL: per il lutto, 3–4 giorni per coniuge, figli e genitori; 2 giorni per parenti fino al secondo grado. In caso di ricovero, talvolta 2 giorni per primo grado e 1 giorno per secondo grado, oppure 2–4 giorni a seconda della distanza e della gravità. Queste previsioni variano molto e vanno lette con precisione nel testo applicabile.
Compatibilità con altri istituti: flessibilità e conciliazione
Combinare permessi è possibile quando non si sovrappongono: ad esempio, permesso per ricovero e successivamente ferie o permessi non retribuiti, se previsti. Anche il telelavoro temporaneo o l’adattamento dell’orario possono favorire la cura in casi particolari, previo accordo e nel rispetto della normativa.
Adattamento della giornata per conciliazione: oggi è espressamente previsto per coniuge/partner, familiari fino al secondo grado e conviventi non autosufficienti; i tempi di negoziazione verso l’azienda sono stati ridotti e, in mancanza di risposta, può operare un silenzio-assenso. Se l’azienda rifiuta, deve motivare e proporre alternative.
Tutele contro il licenziamento e garanzie collegate
Richiedere o usufruire del permesso parentale (art. 48 bis ET), dei 5 giorni per cura/ricovéro o chiedere l’adattamento della giornata per conciliazione rafforza la protezione contro il licenziamento: i recessi motivati da tali cause possono essere dichiarati nulli. Questa protezione sostiene l’effettività dei diritti di cura.
Domande frequenti (FAQ)
Posso chiedere il permesso per un parente di terzo o quarto grado? Di regola i minimi legali non lo prevedono, ma alcuni contratti collettivi lo consentono in casi particolari. Conviene verificare il CCNL e parlare con HR.
I permessi legali sono retribuiti? Sì, lo sono quelli previsti dallo Statuto. Se si chiede un’assenza non contemplata, può essere non retribuita, salvo previsioni contrattuali.
Devo spostarmi: i giorni aumentano? Per il lutto fino al secondo grado è tipico il passaggio da 2 a 4 giorni con spostamento. Le condizioni esatte possono dipendere dal CCNL.
La coppia di fatto ha gli stessi diritti del matrimonio? Molti profili sono equiparati, inclusi i 15 giorni alla registrazione della coppia e i 5 giorni per cura/ricovéro. La registrazione ufficiale aiuta nella prova presso l’azienda.
Posso cumulare permessi diversi? Sì, quando non si sovrappongono; occorre sempre coordinare le date con HR e rispettare le regole sul preavviso e sulla giustificazione.
Suggerimenti finali per imprese e lavoratori
Determinar e comunicare correttamente il grado di parentela è il primo passo per usufruire del permesso giusto, per la durata corretta e senza contestazioni. Le aziende dovrebbero aggiornare policy, formare il personale HR, assicurare tracciabilità documentale e promuovere una cultura della conciliazione coerente con la Ley de Familias e con la giurisprudenza più recente. Dal lato del lavoratore, conoscere la differenza tra consanguineità e affinità, i gradi rilevanti e i casi particolari (cognati, figliastri, concuñados, cessazione dell’affinità) permette di richiedere con sicurezza ciò che spetta e contribuisce a un clima di fiducia e responsabilità condivisa.