- L’elettromagnetismo unisce elettricità e magnetismo in un’unica teoria fondata sulle equazioni di Maxwell.
- Forza fondamentale a raggio infinito, spiega legami chimici, luce e tecnologie moderne.
- Formule chiave: Coulomb, Gauss, Faraday–Lenz, Lorentz; unità SI: A, V, Ω, T, Wb.
- Dalla storia (Ørsted, Faraday, Maxwell) alla QED e alla relatività: teoria e applicazioni reali.

L’elettromagnetismo è il ramo della fisica che unifica elettricità e magnetismo: descrive come le particelle cariche interagiscono tra loro attraverso campi elettrici e magnetici e come queste interazioni si propagano nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche. È una delle quattro forze fondamentali della natura ed è dominante nell’organizzare atomi, molecole e quasi ogni fenomeno chimico e tecnologico che ci circonda.
Dalla stabilità degli atomi ai motori elettrici, dalle comunicazioni wireless alla luce visibile, l’elettromagnetismo è il filo conduttore che collega fenomeni apparentemente distanti. La teoria classica culmina nelle equazioni di Maxwell, mentre la descrizione moderna arriva fino all’elettrodinamica quantistica (QED), in cui lo scambio di fotoni quantizza le interazioni.
Che cos’è l’elettromagnetismo: definizione e campo di studio
L’elettromagnetismo studia insieme fenomeni elettrici e magnetici per costruire un quadro coerente della forza tra cariche. A livello scolastico è spesso presentato in due blocchi, elettricità e magnetismo, ma nella descrizione completa si tratta di due facce dello stesso campo. Elettricità include elettrostatica (legge di Coulomb, legge di Gauss) ed elettrodinamica (potenziale, circuiti), mentre il magnetismo copre campi magnetici, induzione e le equazioni di Maxwell.
La forza elettromagnetica agisce tra qualsiasi coppia di cariche: cariche opposte si attraggono, cariche uguali si respingono. Il magnetismo emerge dal moto delle cariche e dall’allineamento di momenti magnetici intrinseci come lo spin; insieme, gli effetti elettrici e magnetici formano campi che accelerano cariche secondo la forza di Lorentz.
Quattro forze fondamentali e ruolo dell’elettromagnetismo
Le interazioni fondamentali sono: forte, elettromagnetica, debole e gravitazionale. La forza forte è la più intensa ma a corto raggio; la debole è a cortissimo raggio e causa decadimenti radioattivi; la gravitazione è la più debole ma a raggio infinito. L’elettromagnetismo ha raggio d’azione infinito ed è responsabile della chimica, dei legami e delle proprietà della materia su scale atomiche e molecolari.
A energie elevate, l’elettromagnetismo si unifica con la forza debole in una descrizione comune detta interazione elettrodebole. Sul fronte quantistico, la QED rappresenta i campi in termini di fotoni, che sono anche i quanti della luce.
Una storia affascinante: dal magnete antico a Maxwell
Conoscenze su elettricità e magnetismo risalgono a millenni fa: molte civiltà, tra cui Greci e Maya, notarono l’ambra che, strofinata, attrae pagliuzze, e la magnetite che attira il ferro. Talete di Mileto intorno al VI secolo a.C. già ipotizzò affinità tra attrazioni elettriche e magnetiche.
Nel 1600 William Gilbert distingueva elettricità e magnetismo e suggeriva che la Terra si comportasse come un grande magnete. Benjamin Franklin collegò i fulmini all’elettricità; esperimenti in Francia con aste metalliche estrassero scintille dalle nuvole, chiarendo la natura elettrica dei temporali.
Un episodio del 1735 (Dr. Cookson) mostrò lame d’acciaio magnetizzate dopo un temporale; più tardi E. T. Whittaker lo citò come indizio precoce del potere del fulmine di magnetizzare l’acciaio. In Italia, Gian Domenico Romagnosi nel 1802 riferì deviazioni di una bussola dovute a una pila voltaica: un legame pionieristico fra corrente e magnetismo, rimasto a lungo poco noto.
La svolta sperimentale avvenne con Hans Christian Ørsted (1820), che osservò la bussola deviare vicino a un filo percorso da corrente. Le sue scoperte ispirarono André-Marie Ampère a formalizzare le forze fra correnti, fondando l’elettrodinamica. Michael Faraday (1831) rivelò l’induzione elettromagnetica, mostrando come variazioni di flusso magnetico generino f.e.m. e corrente.
James Clerk Maxwell (1873) unificò il tutto in quattro equazioni che descrivono campi elettrici e magnetici, prevedendo onde elettromagnetiche auto-consistenti che si propagano alla velocità della luce: dalla radio al visibile, fino a infrarosso, ultravioletti, raggi X e gamma. Più tardi, Heinrich Hertz confermò sperimentalmente l’esistenza di tali onde.
Le equazioni di Maxwell posero problemi alla meccanica classica (invarianza di Galilei) e ispirarono la Relatività ristretta di Einstein. In relatività, un campo magnetico in un sistema in moto si trasforma in parte in campo elettrico e viceversa, sancendo l’unità del campo elettromagnetico. Contributi di Lorentz, Poincaré, Heaviside raffinarono ulteriormente la teoria.
Grandezze, unità e sistemi di misura
Nel Sistema Internazionale (SI) le grandezze chiave includono: ampere (A, corrente), coulomb (C, carica), volt (V, potenziale), ohm (Ω, resistenza), siemens (S, conduttanza), watt (W, potenza), farad (F, capacità), henry (H, induttanza), tesla (T, induzione magnetica), weber (Wb, flusso magnetico). Costanti fondamentali: ε0 = 8,85418782×10−12 C2/(N·m2), μ0 = 4π×10−7 T·m/A.
Nel sistema CGS elettromagnetico, la corrente è fondamentale e la permeabilità del vuoto è adimensionale (valore relativo unitario). Compare esplicitamente c2 in varie relazioni. Nel panorama CGS esistono vari sottosistemi (gaussiano, ESU, EMU, Heaviside–Lorentz); quello gaussiano è oggi tra i più usati.
Leggi e formule essenziali
Quantizzazione della carica: Q = n·e, con e = ±1,6×10−19 C. La carica si conserva e si misura in coulomb.
Legge di Coulomb: F = k·|Q1|·|Q2|/d2. Forza attrattiva o repulsiva tra cariche puntiformi, con k dipendente dal mezzo.
Campo elettrico generato da una carica: E = k·|Q|/d2. Relazione locale fra forza e carica di prova: F = |q|·E.
Legge di Gauss (elettricità): ΦE = ∮E·dA = qint/ε0. Il flusso del campo elettrico su una superficie chiusa è proporzionale alla carica racchiusa.
Potenziale elettrico e tensione: VA = WAB/q; U = VB − VA. Il potenziale misura il lavoro per unità di carica.
Capacitanza: C = Q/V. Un condensatore immagazzina carica in funzione della differenza di potenziale.
Prima legge di Ohm: U = R·i; equivalente R = U/i. Seconda legge di Ohm: ρ = (R·A)/L, dove ρ è la resistività del materiale.
Campo magnetico prodotto da correnti (valori tipici in simmetrie ideali):
• Espira circolare: B = μ0·i/(2R)
• Bobina piatta con N spire: B = N·μ0·i/(2R)
• Filo rettilineo lungo a distanza d: B = μ0·i/(2πd)
• Solenoide lungo: B = μ0·N·i/l
Queste formule assumono condizioni ideali e simmetrie elevate.
Forza di Lorentz su particella carica: F = |q|·v·B·sinθ (componente magnetica). Su un tratto di conduttore: F = B·i·l·sinθ. Fra due fili paralleli percorsi da correnti i1, i2: F = μ0·i1·i2·l/(2πd).
Flusso magnetico: ΦB = B·A·cosθ. Legge di Faraday–Neumann–Lenz: ε = −ΔΦB/Δt (segno meno di Lenz: la corrente indotta si oppone alla variazione di flusso).
Equazioni di Maxwell (forma integrale, in assenza di materiali)
1) Legge di Gauss per l’elettricità: ∮ E·dA = qint/ε0
2) Legge di Gauss per il magnetismo: ∮ B·dA = 0 (non esistono monopoli magnetici noti)
3) Legge di Faraday dell’induzione: ∮ E·dl = − dΦB/dt
4) Legge di Ampère–Maxwell: ∮ B·dl = μ0(iint + ε0·dΦE/dt)
Le equazioni di Maxwell sono lineari: un raddoppio delle sorgenti raddoppia i campi. Non linearità emergono quando i campi si accoppiano a materia con dinamiche non lineari, per esempio in magnetoidrodinamica (MHD), che combina Maxwell con le equazioni di Navier–Stokes per descrivere fluidi conduttori come i plasmi.
Relatività, 4-vettori e prospettiva moderna
Nella Relatività ristretta, elettricità e magnetismo sono componenti di un unico tensore del campo. Introducendo il 4-potenziale Aμ e la 4-corrente Jμ, la teoria acquista forma covariante. Trasformazioni di Lorentz possono convertire parte di un campo elettrico in magnetico e viceversa, a seconda del sistema di riferimento in moto.
La QED (elettrodinamica quantistica) quantizza il campo elettromagnetico: le interazioni tra particelle cariche avvengono tramite scambio di fotoni. Restano aperte questioni come l’eventuale esistenza di monopoli magnetici e i meccanismi con cui alcuni organismi sembrano percepire campi elettrici e magnetici (magnetoricezione).
Concetti chiave e fenomeni principali
Carica elettrica: proprietà intrinseca della materia, quantizzata e conservata (unità SI: coulomb). Forza elettrica: attrazione/repulsione tra cariche (unità: newton).
Campo elettrico: proprietà del punto nello spazio generata da cariche (unità: N/C). Legge di Gauss: relazione tra flusso del campo e carica racchiusa.
Potenziale elettrico: lavoro per unità di carica tra due punti (unità: volt). Capacitanza: misura della carica immagazzinata per volt (unità: farad).
Corrente elettrica: flusso di cariche nel tempo (unità: ampere). Potenza elettrica: P = R·i2 = U2/R = i·ΔU (unità: watt).
Resistenza: ostacolo al passaggio di corrente (unità: ohm). Tensione: differenza di potenziale fra due punti (unità: volt).
Campo magnetico: proprietà prodotta da correnti o inerente a materiali (unità: tesla). Forza magnetica: agisce su cariche in moto e su dipoli magnetici (unità: newton).
Flusso magnetico: quantità di B che attraversa una superficie (unità: weber). Faraday–Lenz: variazioni di flusso inducono f.e.m. e correnti.
Onde elettromagnetiche e spettro
Le equazioni di Maxwell prevedono onde elettromagnetiche che viaggiano alla velocità della luce. Generi differenti corrispondono a diverse frequenze: radio, microonde, infrarosso, visibile, ultravioletto, raggi X e gamma. La luce visibile è un caso particolare di radiazione elettromagnetica.
Le onde trasportano energia senza trasporto di materia; campi elettrici e magnetici oscillano perpendicolari tra loro e alla direzione di propagazione, realizzando perturbazioni auto-propaganti del campo elettromagnetico.
Stati magnetici della materia (panoramica)
Materiali diversi rispondono ai campi in modo caratteristico: diamagnetismo, paramagnetismo, ferromagnetismo, ferrimagnetismo e antiferromagnetismo, oltre a comportamenti complessi come vetri di spin, metamagnetismo e fenomeni mesoscopici (superparamagnetismo). Queste risposte emergono dalla struttura elettronica e dall’ordine dei momenti magnetici.
Applicazioni pratiche e tecnologiche
Energia elettrica: generatori e trasformatori basati su induzione; distribuzione e conversione di potenza nelle reti e in altri campi tecnologici principali. Motori elettrici e attuatori trasformano energia elettrica in meccanica.
Comunicazioni: antenne trasmettono e ricevono onde EM (radio, TV, telefonia mobile, Wi‑Fi); fibra ottica usa impulsi di luce per dati ad alta velocità. Sensori e misura: dall’induzione alle tecniche non distruttive per qualità industriale.
Salute: risonanza magnetica (MRI) con campi intensi e radiofrequenze; diagnostica con raggi X e imaging avanzato. Elettronica e informatica: semiconduttori, circuiti integrati e calcolo sfruttano campi e potenziali su scala micro e nano.
Trasporti: levitazione magnetica e treni ad alta velocità; industria: separatori magnetici in estrazione mineraria e agroalimentare.
Esempi numerici ed esercizi risolti
Esercizio 1 (legge di Coulomb): due corpuscoli con cariche identiche nel vuoto, distanti d = 1 m, si respingono con F = 3,6×10−2 N. Con k0 = 9×109 N·m2/C2, calcolare la carica Q di ciascuno. Soluzione: F = kQ2/d2 ⇒ Q2 = F/k = (3,6×10−2)/(9×109) = 4×10−12 ⇒ Q = 2×10−6 C = 2 μC.
Esercizio 2 (segno della carica): un corpo carico positivamente presenta mancanza di elettroni (non eccesso di protoni mobili). Risposta corretta: deficit di elettroni.
Esercizio 3 (campo elettrico da forza): una carica q = 4,0 μC in P subisce F = 1,2 N. Trovare E in P. Soluzione: F = |q|E ⇒ E = F/|q| = 1,2/(4,0×10−6) = 3,0×105 N/C.
Esercizio 4 (magnete e sferetta d’acciaio): avvicinando una barretta magnetica a una piccola sfera d’acciaio neutra, la sferetta è attratta da entrambi i poli per polarizzazione indotta.
Dal laboratorio alla teoria: dettagli che contano
Ørsted osservò lo spostamento dell’ago di una bussola vicino a un filo percorso da corrente, collegando direttamente corrente e magnetismo; l’unità CGS di induzione magnetica “oersted” ricorda il suo contributo. Ampère formalizzò le forze tra conduttori, gettando le basi dell’elettrodinamica matematica.
Faraday dimostrò l’induzione elettromagnetica, concettualizzando linee di forza; Maxwell le sintetizzò in un sistema coerente, prevedendo la luce come onda EM. Lorentz e Poincaré prepararono il terreno per Einstein, che rese la velocità della luce costante e mise d’accordo elettromagnetismo e cinematica.
Linearità e accoppiamenti: i campi soddisfano equazioni lineari in assenza di mezzi non lineari; in plasmi, fluidi conduttori e materiali complessi compaiono fenomeni ricchi (instabilità, onde MHD, risonanze) dove l’elettromagnetismo guida dinamiche su scale diverse.
Simboli e quantità ricorrenti
Oltre alle grandezze di base, sono comuni conduttività σ (S/m), suscettibilità elettrica χe e magnetica χm (adimensionali), ammettenza Y (S), impedenza Z (Ω), induttanza L (H), densità di flusso magnetico B (T) e intensità magnetica H (A/m). Nel trattamento in frequenza compaiono pulsazione ω, fase φ e funzioni di trasferimento.
Lavorando in domini diversi (tempo, frequenza) si usano strumenti come trasformate e funzioni di risposta; in elettronica, fasori e impedenze semplificano l’analisi di circuiti AC.
Perché tutto questo è cruciale oggi
La nostra infrastruttura tecnologica poggia sull’elettromagnetismo: produzione e trasmissione dell’energia, calcolo, sensori, comunicazioni, medicina e trasporti. Dalla teoria alla pratica, i principi di Coulomb, Faraday, Ampère e Maxwell alimentano ogni dispositivo, rete e processo industriale moderno.
L’elettromagnetismo connette la struttura della materia alla tecnologia quotidiana, spiegando stabilità atomica, reattività chimica, propagazione della luce e funzionamento di motori, antenne e chip; dalla bussola di Ørsted alle onde di Maxwell, fino alla QED e alla relatività, la sua evoluzione mostra come idee semplici su cariche e correnti possano illuminare fenomeni complessi e rendere possibile il mondo elettrico e digitale in cui viviamo.

