- Vetreria e apparecchiature spiegate con funzioni, casi d’uso e sicurezza.
- Classificazione in base/intermedio/avanzato per pianificare acquisti e formazione.
- Elenco di 50 utensili indispensabili e focus su analisi cliniche.
- Indicazioni su pulizia e cura della vetreria per ridurre errori.
In un laboratorio moderno, dalla didattica alle analisi cliniche fino alla ricerca industriale, gli strumenti giusti fanno davvero la differenza. Precisione, sicurezza e ripetibilità sono gli obiettivi quotidiani e dipendono dalla corretta scelta di vetreria, apparecchiature e accessori, ma anche dal modo in cui vengono impiegati.
Vetreria da laboratorio: nomi, caratteristiche e impieghi

Pallone a fondo piatto
Questo pallone è usato per preparare soluzioni, condurre reazioni con sviluppo di gas e per riscaldare liquidi. Grazie alla sua stabilità e alla resistenza alle alte temperature, si presta bene a sistemi sotto reflusso e a distillazioni in cui serve un riscaldamento uniforme.
Pallone a fondo tondo
È un classico nelle distillazioni e nella separazione di componenti di miscele. Si riscalda spesso con manta o piastra riscaldante, garantendo una distribuzione omogenea del calore e riducendo il rischio di punti caldi.
Pallone di distillazione
Progettato per riscaldare una miscela e far uscire i componenti più volatili attraverso il tubo laterale, funziona in coppia con il condensatore che li raffredda fino a riportarli allo stato liquido, completando la separazione.
Pallone tarato (volumetrico)
Serve per preparare soluzioni a volume esatto, grazie al segno di taratura nel collo. È vetreria volumetrica di precisione: non va riscaldato, perché il calore deformerebbe il volume e invaliderebbe la taratura.
Becher (o Becker)
Contenitore versatile, graduato ma di precisione limitata. È ideale per dissolvere sostanze, riscaldare e mescolare. Resiste bene al calore e si usa spesso come recipiente di raccolta durante titolazioni e travasi.
Beuta (Erlenmeyer)
Ha base ampia e collo stretto: perfetta per preparare e conservare soluzioni, e per titolazioni perché limita schizzi e perdite durante l’agitazione. Il suo design minimizza l’evaporazione di solventi volatili.
Provette (tubi di saggio)
Usate per piccole reazioni e test rapidi. Per riscaldarle, si impiega spesso il becco Bunsen con adeguate pinze; necessitano di rastrelliere per lo stoccaggio in verticale.
Buretta
Tubo graduato ad alta precisione con rubinetto inferiore, irrinunciabile nelle titolazioni. Si usa verticale su supporto universale, sopra beuta o becher, per dosare goccia a goccia la soluzione titolante.
Bastoncino di vetro
Serve per mescolare e omogeneizzare soluzioni e per guidare i travasi, così da evitare spruzzi e perdite, soprattutto quando si versa da becher a provetta o viceversa.
Condensatore
Dispositivo per raffreddare vapori e riportarli allo stato liquido durante distillazioni o reflussi. La circolazione di acqua fredda all’esterno favorisce lo scambio termico e la condensazione.
Colonna di frazionamento
Indispensabile per distillazioni frazionate su piccola scala. Separa liquidi miscibili con punti di ebollizione differenti, facendo passare per primi i componenti più volatili.
Essiccatore (desiccator)
Contenitore a tenuta dove si inseriscono agenti essiccanti (come gel di silice) per rimuovere umidità da campioni o conservarli asciutti. La chiusura ermetica crea un’atmosfera controllata.
Imbuto separatore (detto anche imbuto di bromo o di decantazione)
Permette di separare liquidi immiscibili per differenza di densità. Si apre la valvola inferiore per scaricare lo strato più denso nel recipiente di raccolta.
Imbuto in vetro
Usato con carta da filtro per trattenere solidi non disciolti e recuperare la frazione liquida in un secondo contenitore. La scelta della carta (porosità) influenza la velocità di filtrazione.
Kitassato
Un becher con presa laterale per il vuoto. Insieme a imbuto di Büchner e pompa per vuoto, consente filtrazioni rapide e più efficienti rispetto alla gravità.
Piastra di Petri
Piattino con coperchio per colture microbiologiche su terreni nutritivi. La chiusura riduce la contaminazione mentre consente l’osservazione e l’incubazione controllata.
Pipetta graduata
Misura e trasferisce volumi variabili con discreta precisione. Si usa con pera di aspirazione o pipettatore, leggendo volume iniziale e finale per calcolare il liquido erogato.
Pipetta tarata (volumetrica)
Trasferisce un volume fisso con accuratezza superiore alla graduata. È calibrata per contenere o erogare esattamente il volume indicato.
Cilindro graduato (proveta)
Serve a misurare e trasferire volumi con precisione media. Si usa per misure non critiche, dato che la precisione è inferiore a pipette e burette.
Vetrino da orologio
Piccolo piattino concavo per pesare quantità ridotte, coprire recipienti o eseguire evaporazioni in piccola scala. Utile anche come coperchio traspirante.
Apparecchiature e dispositivi: come funzionano e quando usarli

Piastra riscaldante e agitatori
Le piastre riscaldano in modo uniforme e molte integrano un agitator magnetico per omogeneizzare durante il riscaldamento. I parametri di temperatura e agitazione si regolano con precisione.
Barra magnetica (pesciolino)
Piccolo magnete rivestito (PTFE o vetro) che, messo nella soluzione e posto su agitatori magnetici, gira per azione del campo magnetico mescolando dal basso verso l’alto.
Mortaio e pestello
Di solito in porcellana, servono a triturare, polverizzare o miscelare piccole quantità di solidi. La granulometria fine facilita dissoluzione e reazioni.
Anello o cerchio di sostegno
Accessorio metallico fissato allo stativo per sostenere vetreria verticale (per esempio imbuto separatore) durante decantazioni e filtrazioni.
Bilancia di precisione
Per pesate accurate anche su masse piccole; vani paravento proteggono dai moti d’aria, stabilizzando la lettura e riducendo gli errori.
Becco Bunsen
Bruciatore a gas per riscaldare, sterilizzare o eseguire prove alla fiamma. La valvola inferiore regola aria/combustibile e l’intensità della fiamma.
Deionizzatore d’acqua
Rimuove ioni come Ca2+ e Mg2+ tramite resine a scambio ionico che rilasciano H+ e OH−. Si ottiene acqua a bassissima conducibilità, ideale per analisi.
Distillatore d’acqua
Vaporizza l’acqua e condensa il vapore per eliminare ioni, impurità e contaminanti. È risorsa essenziale per solventi, reazioni e lavaggi della vetreria.
Cabina a flusso laminare
Ricircola aria filtrata e, spesso con UV, crea un ambiente sterile e sicuro per manipolare campioni biologici senza contaminazioni.
Cappa aspirante (di esalazione)
Barriera di protezione collettiva: confina vapori e gas nocivi, aspirandoli all’esterno. Indispensabile per reagenti pericolosi e reazioni con emissioni.
Crogiolo
Contenitore in porcellana refrattaria per riscaldare e fondere solidi ad alte temperature. Resiste direttamente alla fiamma se sostenuto correttamente.
Capsula in porcellana
Detta anche capsula di evaporazione, per concentrare soluzioni, calcinare e favorire evaporazioni controllate su fiamma, sabbia calda o in muffola.
Cromatografo
Strumento per separare e identificare componenti di miscele mediante cromatografia. Lavora con rivelatori che generano dati quali-quantitativi.
Spettrofotometro
Misura assorbanza a diverse lunghezze d’onda per determinare concentrazioni, purezza e profili spettrali. I detector producono spettri interpretabili.
Rastrelliera per provette
Supporto per conservare e stabilizzare i tubi di saggio in verticale, utile sia durante le prove sia nello stoccaggio.
Spatola
In acciaio inox, serve a prelevare e trasferire piccoli quantitativi di solidi. Resistente a corrosione e usura, è ubiqua in chimica.
Stufa (di asciugatura/esterilizzazione)
Per asciugare materiali e ridurre cariche microbiche mediante calore secco. Le temperature tipiche vanno da poco sopra l’ambiente fino a 200 °C.
Imbuto di Büchner
In porcellana con piastra forata interna: si usa con kitassato e vuoto per filtrazioni veloci separando solidi dal liquido.
Pissetta (flacone lavatore)
Flacone con beccuccio per erogare acqua distillata o demineralizzata nei lavaggi e nei rabbocchi controllati. Facilita i risciacqui di precisione.
Pinza metallica
Per manipolare oggetti piccoli o caldi senza contatto diretto; le zigrinature aumentano l’attrito evitando scivolamenti.
Pipetta Pasteur
Pera di aspirazione (pipettatore a tre vie)
Bulbo in gomma che consente di aspirare ed erogare liquidi nelle pipette usando un pipettatore senza aspirazione orale, migliorando la sicurezza dell’operatore.
Manta riscaldante
Offre riscaldamento uniforme e controllato, sicuro anche con solventi infiammabili perché non genera scintille.
Muffola
Forno con camera refrattaria per calcinazioni a temperature elevate, spesso oltre 1.000 °C. Rimuove componenti volatili e consente trattamenti termici.
Carta da filtro
Trattiene solidi durante la filtrazione a gravità o a vuoto. La porosità scelta determina la finezza di separazione e la velocità.
pHmetro
Misura il pH tramite potenziale elettrico convertito in scala 0–14; si calibra con soluzioni tampone per ridurre l’errore.
Supporto universale (stativo)
Struttura con asta e base su cui si fissano pinze e morsetti per montare apparati verticali come burette, imbuto separatore e condensatori.
Rete di amianto
Rete che sostiene il recipiente durante il riscaldamento distribuendo il calore in modo omogeneo, spesso su treppiede.
Termometro
Treppiede in ferro
Supporto metallico a tre gambe su cui alloggiare rete di amianto, becher o crogioli durante riscaldamenti con Bunsen.
Classificazione pratica: strumenti di base, intermedi e avanzati
Per pianificare acquisti, formazione del personale e layout del laboratorio, è utile raggruppare gli strumenti in tre livelli, in base a complessità e applicazione:
Strumenti di base
- Becher: per preparare, sciogliere e riscaldare.
- Pipette graduate: misurazioni di piccoli volumi.
- Cilindro graduato: misura approssimata di volumi.
- Pissetta: lavaggi e aggiunte controllate.
- Spatole e bastoncini di vetro: manipolazione solidi e agitazione.
Strumenti intermedi
- Bilancia analitica: pesate ad alta precisione.
- Pipette volumetriche: misure volumetriche accurate.
- Imbuto separatore: separazione liquidi immiscibili.
- Centrifuga da banco: separazione di fasi eterogenee.
- Essiccatore: protezione e asciugatura di campioni igroscopici.
Strumenti avanzati
- Spettrofotometro: analisi quantitativa via assorbanza.
- HPLC (cromatografia liquida): separazione e analisi fine.
- Microscopi ottici/elettronici: osservazioni micro e nano.
- Cabina di sicurezza biologica: manipolazioni sterili e sicure.
- Stufa di essiccazione o muffola: trattamenti termici controllati.
Kit essenziale: 50 utensili e accessori da avere
Di seguito una selezione di utensili e consumabili che coprono la gran parte dei protocolli di routine nei laboratori didattici, clinici e di ricerca:
- Scatola porta vetrini 100 posti
- Cartine indicatrici di pH
- Becher in plastica
- Base per buretta
- Coprioggetti per microscopia
- Pera per pipetta
- Lamparina da laboratorio
- Cilindro graduato 250 ml
- Micropipetta
- Becco Bunsen
- Pissetta
- Soluzioni tampone pH 4 e 7
- Pipetta da 1 ml
- Pipetta multicanale
- Pipettatore a pera
- Provette in plastica
- Pipetta Pasteur
- Mortaio in porcellana
- Provette in vetro con tappo
- Pinza in legno
- Spazzola per vetreria
- Carrello da laboratorio
- Barra magnetica
- Punte per micropipetta
- Pipetta in vetro
- Sistema di filtrazione
- Micropipetta monocanale
- Piastra di Petri monouso
- Cappa da laboratorio
- Pinza da laboratorio
- Agitatore per provette (vortex)
- Imbuto a stelo lungo
- Supporto per pipette in vetro
- Bastoncino di vetro
- Manico di Kolle
- Criotubi
- Spatola da laboratorio
- Essiccatore in vetro
- Pipettatore a rotella (Pi Pump)
- Mortaio e pestello
- Stativo universale
- Becher in vetro
- Pipetta volumetrica
- Provette Falcon
- Pipetta monouso
- Buretta graduata
- Pallone volumetrico
- Becco Bunsen
- Carta da filtro quantitativa
- Imbuto di Büchner
- Microtubi
Laboratori di analisi cliniche: strumenti chiave e funzioni
Nei laboratori clinici, la qualità dei risultati dipende da strumenti affidabili e da una struttura tecnica ben progettata. Ecco i principali:
1) Microscopi
Fondamentali per osservare cellule e microrganismi. Il microscopio ottico è lo standard in clinica; quelli elettronici sono usati più in ricerca avanzata. Conta qualità ottica, ergonomia e facilità d’uso.
2) Colorimetro
Determina la concentrazione di un analita in base all’intensità del colore sviluppato. Esistono versioni portatili e da banco; misurano la radiazione assorbita a specifiche lunghezze d’onda.
3) Analizzatore di biochimica
Automatizza dosaggi e pannelli biochimici usando reagenti dedicati. La standardizzazione dei metodi limita errori e migliora la produttività.
4) Agitatori
Magnetici per liquidi poco viscosi, a elica per mezzi più densi, vortex per provette e tavoli shaker per volumi maggiori. La scelta dipende dalla matrice e dal protocollo.
5) Incubatore (stufa)
Mantiene temperatura (e talvolta CO2) stabile per colture cellulari e microbiologiche. Stabilità e uniformità sono parametri chiave.
6) Autoclave
Sterilizza per mezzo di vapore in pressione, decontaminando vetreria e materiali riutilizzabili. Cicli e dimensioni vanno scelti in base al carico.
7) Bilancia
Analitica o semianalitica: misura masse con elevata precisione per preparare soluzioni e standard.
8) Bagno termostatato (bagno-maria)
Riscalda dolcemente a temperatura costante evitando degradazioni. Utile per scongelamenti controllati, saggi enzimatici e test di stabilità.
9) Cappa
Per manipolare sostanze volatili o tossiche senza esporre l’operatore; il sistema di esaustione evita accumulo di vapori nell’ambiente.
10) Cabina di sicurezza biologica
Protegge l’operatore e il campione grazie a flussi laminari e filtri HEPA. Le lampade UV interne aiutano la decontaminazione tra sessioni.
11) Distillatore d’acqua
Produce acqua distillata per reagenti, lavaggi e soluzioni, riducendo interferenze nelle analisi.
12) Deionizzatore
Fornisce acqua ultrapura priva di sali minerali per metodi sensibili; essenziale per strumentazione di precisione.
13) Centrifughe
Separano fasi per densità (plasma, siero, cellule). Importanti velocità in RPM/RCF e tempo di rotazione in funzione della matrice.
14) Contatore differenziale di cellule
Conta cellule, valuta vitalità e distribuzione dimensionale; è cruciale, per esempio, nella lettura di emocromi.
15) pHmetro
Misura accuratamente il pH di soluzioni; variazioni anche minime possono alterare sistemi biologici, quindi la calibrazione è imprescindibile.
16) Pipette e pipettatori
Trasferiscono volumi accurati; le pipette automatiche sono ideali per microlitri, i pipettatori facilitano aspirazione ed erogazione in sicurezza.
17) Piastra riscaldante
Per riscaldare o portare all’ebollizione rapidamente un liquido, utile quando una reazione richiede temperatura precisa.
Altra vetreria importante e consigli di pulizia
Oltre ai classici, ci sono vetrerie che tornano utili in analisi chimiche, fisiche e biologiche. Conoscerne l’uso specifico migliora qualità e sicurezza.
- Flacone reagente: conserva sostanze e aiuta nella preparazione di soluzioni, spesso in vetro borosilicato con tappo autoclavabile.
- Coprioggetto (laminula): protegge il preparato sul vetrino, evita disidratazione e contatto con l’obiettivo del microscopio.
- Retentore di umidità: accessorio in vetro per dispensatori che blocca l’umidità, utile con soluzioni saline o alcaline.
- Cubette: contenitori per spettrofotometria (plastica, vetro, quarzo) scelti in funzione della gamma spettrale.
- Tubo di Nessler: permette confronti visivi di colore e torbidità tra soluzioni.
- Tubo di Thiele: impiegato per la determinazione del punto di fusione con riscaldamento omogeneo.
Per la pulizia: usa un detergente neutro incolore e inodore nella maggior parte dei casi; per residui organici/oleosi sono utili solventi come cloroformio o esano. Con residui di metalli o chimica analitica si impiegano con cautela soluzioni ossidanti forti idonee al laboratorio. Concludi sempre con un accurato risciacquo in acqua distillata e asciugatura appropriata.
Altre apparecchiature diffuse in laboratorio
Oltre agli strumenti già citati, molti laboratori si avvalgono di dispositivi che aumentano efficienza e ripetibilità, rendendo i processi più affidabili.
- Stufe a vuoto: asciugano materiali sensibili al calore/ossidazione abbassando la pressione e il punto di ebollizione dei solventi.
- Microscopi specializzati: fluorescenza per biologia molecolare; elettronici per strutture nanometriche.
- Macinatori/Mulini (a coltelli, a palle, a martelli): per triturare, polverizzare e omogeneizzare solidi in funzione della matrice.
- Cromatografi GC e HPLC: separano e quantificano composti volatili e termolabili con alta selettività.
- Bagni termostatizzati: garantiscono controllo fine della temperatura anche sotto ambiente o sopra 100 °C.
Le 7 macchine più popolari: cosa sono e perché servono
Dall’esperienza pratica sul campo, alcune macchine risultano ricorrenti in contesti accademici e industriali, perché coprono esigenze trasversali:
- Distillatore d’acqua: fornisce acqua di laboratorio continua e di qualità.
- Bilance: da precisione e analitiche per dosare con accuratezza.
- Agitatore magnetico: miscela soluzioni in modo costante, anche con piastra riscaldante.
- Bagno termostatico: mantiene temperature stabili per lunghi periodi.
- Incubatrice: crea l’ambiente controllato per crescita microbica o cellulare.
- Autoclave: sterilizza efficacemente con vapore in pressione.
- Centrifuga: separa rapidamente sospensioni e componenti per densità.
Fornitori e supporto: perché contano
Nella scelta dell’attrezzatura, oltre a specifiche e budget, pesa la qualità del supporto tecnico. Realtà specializzate nel mercato nazionale, come ad esempio Forph per incubatori, stufe, lavavetreria e macinatori, o aziende focalizzate su soluzioni didattiche e di ricerca come Alpax, offrono cataloghi ampi, conformità normativa e assistenza post-vendita, elementi decisivi per la continuità operativa.
Dal becher alla colonna di frazionamento, dalla cappa alla cabina di sicurezza, fino a strumenti avanzati come spettrofotometri, HPLC e microscopi, l’ecosistema del laboratorio funziona quando ogni pezzo svolge il proprio ruolo in modo coerente. Le buone pratiche di scelta, uso e manutenzione massimizzano la precisione delle misure, riducono i rischi e garantiscono risultati affidabili. Tenere a portata di mano il kit di utensili giusto, formare il personale e curare la vetreria sono passi concreti per rendere più efficiente e sicura qualsiasi routine analitica.
