- DPI, ordine e igiene sono pilastri quotidiani per ridurre esposizioni e contaminazioni.
- Procedure e tracciabilità garantiscono qualità dei dati e risposta rapida alle emergenze.
- Gestione rifiuti e decontaminazione tutelano persone, ambienti e attrezzature.
I laboratori di biologia sono luoghi dove curiosità e metodo si incontrano, ma questa combinazione ha senso solo quando la sicurezza è la prima regola del gioco. In contesti didattici e di ricerca, un insieme di procedure chiare rende possibili esperimenti affidabili e protegge persone, campioni e infrastrutture. regole di igiene e sicurezza.
Dai manuali di buone pratiche ai regolamenti d’uso, il filo comune è semplice: prevenire, preparare, registrare. Che si tratti di un laboratorio di insegnamento o di una struttura avanzata, alcune linee guida sono universali: uso corretto dei DPI, comportamento responsabile, gestione dei rifiuti, risposta alle emergenze e mantenimento di ambienti e strumenti in stato impeccabile. ruoli definiti e formazione costante.
Principi generali di organizzazione e accesso
L’accesso al laboratorio deve essere regolato da orari, autorizzazioni e presenza di un responsabile di turno; nei laboratori di insegnamento, la permanenza degli studenti senza supervisione è vietata. annotata in un registro o LIMS.
Prima di iniziare, è fondamentale leggere le procedure operative standard (SOP) e il regolamento locale: vi si trovano regole di condotta, itinerari di evacuazione, numeri di emergenza e criteri di uso degli spazi comuni. briefing di sicurezza obbligatorio.
La segnaletica deve indicare chiaramente vie di fuga, estintori, docce e lavaocchi, oltre al livello di rischio biologico o chimico dell’area. cartelli aggiornati e visibili.
Classificazione dei laboratori e concetto di biosicurezza
La biosicurezza è strutturata in livelli (BSL-1 a BSL-4) in base a rischio degli agenti, pratica richiesta, contenimento e requisiti di struttura. schemi di biosicurezza conoscere il livello BSL.
Nei laboratori di biologia si incontrano tipologie con esigenze diverse: microbiologia, biologia molecolare, citogenetica, biochimica, istologia, botanica, zoologia, fisiologia, ecologia e entomologia, tra le più frequenti in ambito accademico. rischi specifici (aerosol, solventi, criogenia).
Una regola trasversale: evitare la generazione di aerosol non controllati, usare cappe adeguate (biohazard, chimiche) e pianificare passaggi critici. principio ALARA.
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e abbigliamento
Il camice chiuso, preferibilmente in cotone o materiale resistente e dedicato all’uso in laboratorio, è obbligatorio; capelli lunghi raccolti, scarpe chiuse e pantaloni lunghi. DPI secondo il rischio.
I guanti vanno cambiati spesso, sempre prima di lasciare l’area o toccare superfici “pulite” (telefono, maniglie, tastiere). mai riutilizzare guanti monouso.
DPI condivisi (occhiali, visiere, cuffie) devono essere puliti e, quando necessario, disinfettati tra un uso e l’altro. seguire indicazioni del produttore.
Condotta personale e igiene
È vietato mangiare, bere, masticare gomme, applicare cosmetici o conservare alimenti nelle aree tecniche; cibo e bevande restano in aree dedicate e separate. mai pipettare con la bocca.
Le mani si lavano all’ingresso, dopo aver tolto i guanti, dopo ogni manipolazione a rischio e sempre prima di uscire. igiene delle mani costante.
È importante parlare poco sopra banchi con campioni aperti e tenere ordine sul piano di lavoro: il disordine è un moltiplicatore di incidenti. Minimalismo operativo.
Uso corretto di cappe e apparecchiature
Autoclavi, centrifughe, agitatori, incubatori e criostati richiedono addestramento, controlli pre-uso e manutenzione registrata; consultare le attrezzature di laboratorio essenziali per uso e manutenzione. non superare i limiti operativi.
Prima di spegnere o lasciare l’area, verificare che fonti di calore e gas siano chiuse, e che strumenti con parti in movimento siano in stato sicuro. checklist di fine turno.
Gestione di reagenti, campioni e tracciabilità
Tutti i contenitori di reagenti di laboratorio devono essere etichettati con contenuto, concentrazione, data, iniziali e piktogrammi di pericolo quando applicabile. mai travasare in contenitori di fortuna.
Campioni biologici si conservano in aree dedicate (frigoriferi, congelatori, azoto liquido) con elenchi aggiornati; i duplicati di dati e registri sono obbligatori. tracciabilità dei campioni.
Evita di stoccare reagenti incompatibili insieme (acidi con basi, ossidanti con organici, sodio con acqua, ecc.). consultare le SDS prima dell’uso.
Prevenzione di incidenti e risposta alle emergenze
Una mappa d’emergenza con percorsi di evacuazione, punti di raccolta, ubicazione di estintori, cassette di pronto soccorso, lavaocchi e docce deve essere nota a tutti. esercitazioni periodiche.
In caso di versamento chimico o biologico, si attiva il kit specifico, si delimita l’area e si avvisa il responsabile; aerosol e schizzi richiedono tempo di deposizione prima dell’intervento. decontaminazione secondo protocollo.
Infortunio personale: togliere guanti, lavare con abbondante acqua, usare lavaocchi se necessario, segnalare immediatamente e compilare il rapporto di incidente. registrare i quasi-incidenti.
Smaltimento dei rifiuti e decontaminazione
I rifiuti biologici a rischio (taglienti, colture, materiali contaminati) si raccolgono in contenitori idonei, chiusi e contrassegnati, con successiva autoclave o trattamento appaltato. non comprimere contenitori taglienti.
Liquidi contaminati si trattano con disinfettanti appropriati e tempi di contatto garantiti, oppure mediante autoclave; i solventi organici non si disinfettano con candeggina. compatibilità chimica.
Superfici e strumenti si puliscono a inizio e fine attività con detergente e disinfettante adatto; le cappe si trattano secondo manuale del produttore. piano scritto di pulizia.
Regole specifiche per laboratori didattici
In laboratorio di insegnamento, l’istruttore spiega prima i rischi e dimostra le tecniche; lo studente opera solo dopo conferma di comprensione. postazioni assegnate e materiali contati.
La valutazione include componenti di sicurezza: corretta gestione dei rifiuti, uso dei DPI, ordine e igiene. telefoni spenti e rispetto del banco.
Gli incidenti si comunicano subito; non si procede con “soluzioni fai-da-te” senza il docente. responsabilità di gruppo.
Gas compressi, criogenia ed elettricità
Le bombole vanno fissate, cappellotti montati quando non in uso, regolatori compatibili e ispezionati; niente oli vicino a ossigeno e attenzione alla ventilazione. trasporto con carrelli idonei.
Azoto liquido e altri criogenici richiedono visiera, guanti a maniche lunghe e indumenti chiusi; rischio di asfissia in locali poco ventilati. Dewar appropriati e ventilazione.
Impianti elettrici: cavi integri, ciabatte certificate, niente sovraccarichi; apparecchi con messa a terra e verifiche periodiche. evitare liquidi vicino a prese.
Ergonomia, salute e benessere
Posture corrette in pipettaggio prolungato, uso di supporti per polsi e sedute regolabili riducono affaticamento e infortuni muscolo-scheletrici. pause brevi e frequenti.
Rumore, illuminazione e microclima incidono su attenzione e sicurezza; la segnalazione di disagi permette correzioni veloci. comfort operativo.
Chi assume terapie o ha condizioni particolari (es. allergie a lattice) deve informare il responsabile per adeguare DPI e mansioni. adeguare i DPI alle esigenze personali.
Documentazione, formazione e miglioramento continuo
Manuali di sicurezza, regolamenti d’uso e guide di condotta devono essere accessibili, aggiornati e coerenti con la normativa vigente e le attività reali. SOP versionate e aggiornate.
La formazione iniziale è seguita da aggiornamenti periodici, simulazioni di emergenza e valutazioni pratiche. dimostrare competenza pratica.
Audit interni, checklist e riunioni brevi di sicurezza aiutano a identificare deviazioni e proporre correzioni. segnalazione senza colpa.
Trasporto interno, campioni infettivi e spedizioni
Per spostamenti in struttura, usare contenitori secondari a tenuta con assorbente; indicare chiaramente destinatario e pericolo. percorsi tecnici alternativi.
Per spedizioni esterne di materiali biologici, seguire le regole di imballaggio a tre livelli e le classificazioni ADR/IATA pertinenti. formazione per spedizioni.
Campioni sconosciuti si trattano come potenzialmente a rischio, applicando il livello di contenimento superiore compatibile con le attività necessarie. trattare campioni sconosciuti come a rischio.
Pulizia, manutenzione e gestione degli spazi
Ogni area ha un responsabile per la gestione di scorte, pulizia programmata e manutenzione; i piani di lavoro restano liberi, i materiali sono riposti in armadi e rack di laboratorio etichettati. controllare scadenze e inventari.
Le aree sporco/pulito devono essere separate; camici e DPI riutilizzabili si lavano secondo procedure dedicate, non a casa. oggetti personali limitati.
La manutenzione degli strumenti è documentata: guasti, calibrazioni e sostituzioni si registrano e si comunicano al team. strumenti calibrati.
Etica, responsabilità e visite
La sicurezza comprende anche la protezione di dati sensibili, campioni umani e animali e il rispetto delle autorizzazioni etiche. responsabilità individuale.
Visitatori e nuovi utenti ricevono un briefing di base, DPI appropriati e sono sempre accompagnati; l’accesso a zone a rischio è regolato. accompagnare i visitatori.
In caso di dubbio, fermarsi e chiedere: nessuna urgenza giustifica scorciatoie in sicurezza. fermare l’attività in caso di dubbio.
Chi lavora in un laboratorio di biologia sa che il successo nasce da dettagli ripetuti con disciplina: ordine, etichette chiare, DPI adeguati, rifiuti gestiti correttamente, apparecchi in efficienza, formazione viva e attenzione reciproca. Mantenendo questi pilastri, l’attività sperimentale scorre fluida, i rischi restano sotto controllo e la scienza che produciamo è più solida e credibile.