Come fattorizzare polinomi con frazioni: metodi, esempi e trucchi

Última actualización: novembro 24, 2025
  • Riconosci e applica schemi chiave: fattore comune, raggruppamento, quadrati e cubi perfetti
  • Usa la differenza di quadrati e le radici dei trinomi per fattorizzare rapidamente
  • Semplifica frazioni algebriche fattorizzando numeratore e denominatore con restrizioni
  • Gestisci il segno meno in frazione spostandolo in numeratore o denominatore

Fattorizzare polinomi con frazioni

Quando si studiano polinomi e frazioni algebriche, la parola chiave è fattorizzare: riscrivere un’espressione come prodotto di fattori più semplici è spesso il passo che permette di semplificare, risolvere equazioni o capire meglio la struttura dei calcoli. In pratica, fattorizzare significa esporre ciò che i termini hanno in comune o riconoscere forme notevoli come quadrati e cubi perfetti.

Se il tema ti intimorisce, niente panico: con alcuni schemi chiari e tanti esempi mirati diventa naturale. Ricorda che un polinomio è una somma e/o differenza di monomi (prodotti di numeri e variabili), e che ogni tecnica di fattorizzazione cerca un “gancio” per convertire la somma in un prodotto, così da rendere le frazioni più facili da ridurre e i calcoli più lineari.

Cos’è la fattorizzazione e perché serve

Per “fattorizzazione” intendiamo il processo di scrivere un numero o un’espressione algebrica come prodotto di fattori. Nei numeri interi, il riferimento teorico è il teorema fondamentale dell’aritmetica: ogni intero maggiore di 1 si scompone in modo unico in fattori primi (ad esempio, 121 = 11 · 11; mentre 60 = 22 · 3 · 5). Nelle espressioni algebriche il principio è analogo: cerchiamo fattori comuni, forme notevoli e strutture ripetute per trasformare somme/differenze in prodotti.

Questo è cruciale perché i prodotti si semplificano bene nelle frazioni algebriche: se in una frazione P(x)/Q(x) fattorizzi P e Q, puoi cancellare fattori comuni (rispettando le restrizioni di dominio), riducendo drasticamente la complessità della forma. In più, la fattorizzazione è utile per risolvere equazioni impostando a zero ciascun fattore, per gestire limiti e derivate in algebra e per riconoscere pattern geometrici che giustificano molte identità.

Polinomi e frazioni algebriche

Un polinomio è un’espressione con numeri e lettere: i numeri sono i coefficienti, le lettere sono le variabili. Ogni prodotto di coefficienti e variabili costituisce un monomio; i polinomi sono somme o sottrazioni di monomi. Esempi di monomi: 2·x·y, 5·a·z, k·x (poiché 1·k·x = kx), 12x, e anche 2·a0·y0 = 2. La forma generale di un polinomio in x è a0 + a1x + a2x2 + … + anxn.

Una frazione algebrica è una frazione il cui numeratore e/o denominatore è un polinomio; per comprendere i fondamenti sui diversi tipi di frazioni può essere utile approfondire. La notazione tipica è P(x)/Q(x), dove Q(x) ≠ 0. In qualunque frazione, il numeratore è il dividendo e il denominatore è il divisore: il denominatore non può mai essere zero, regola fondamentale che diventa un vincolo (restrizione di dominio) nelle frazioni con polinomi.

Fattore comune in evidenza

Il metodo del fattore comune si usa quando ogni termine di un polinomio condivide almeno un fattore (numerico e/o letterale). Passi pratici: 1) individua un numero che divida tutti i coefficienti e le variabili ripetute in ogni termine; 2) porta questi fattori “in evidenza” davanti alle parentesi; 3) dividi ogni termine per il fattore estratto e inserisci i risultati tra parentesi (per le variabili applica la regola delle potenze con stessa base, cioè sottrai gli esponenti).

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Esempio 1. Fattorizza 12x + 6y − 9z. Il numero 3 divide tutti i coefficienti e non c’è una variabile comune a tutti i termini. Estraggo 3: 12x + 6y − 9z = 3(4x + 2y − 3z), evidenziando chiaramente il fattore comune numerico.

Esempio 2. Fattorizza 2a2b + 3a3c − a4. Non esiste un numero che divida simultaneamente 2, 3 e −1, ma la lettera a è presente in tutti i termini; l’esponente minimo è 2. Estraggo dunque a2: 2a2b + 3a3c − a4 = a2(2b + 3ac − a2), rendendo il polinomio più maneggevole.

Raggruppamento

Quando non c’è un fattore comune a tutti i termini, puoi provare con il raggruppamento: si raggruppano i termini a coppie (o blocchi) in modo da far emergere fattori comuni in ciascun gruppo. Poi si mette in evidenza il fattore polinomiale che rimane comune ai gruppi. È una naturale estensione del fattore comune.

Esempio 3. Fattorizza mx + 3nx + my + 3ny. Raggruppo così: (mx + 3nx) + (my + 3ny) = x(m + 3n) + y(m + 3n). Ora (m + 3n) è un fattore comune: mx + 3nx + my + 3ny = (m + 3n)(x + y). Se ti aiuta, pensa all’area: due rettangoli b·x e b·y formano un rettangolo b(x + y); analogamente, bx + by = b(x + y).

Trinomi notevoli: quadrato perfetto

Un trinomio è un polinomio con tre termini. I trinomi quadrati perfetti hanno la forma a2 + 2ab + b2 (che deriva da (a + b)2) oppure a2 − 2ab + b2 (da (a − b)2). Per riconoscerli: 1) prendi le radici quadrate dei termini quadrati; 2) moltiplicale per 2; 3) confronta con il termine centrale. Se combacia, è un quadrato perfetto.

Esempio 4. x2 + 6x + 9. Qui √x2 = x e √9 = 3; 2·x·3 = 6x coincide col termine centrale, quindi è un quadrato perfetto: x2 + 6x + 9 = (x + 3)2.

Esempio 5. x2 − 8xy + 9y2. Le radici dei quadrati sono x e 3y; 2·x·3y = 6xy che non coincide con −8xy, dunque non è un trinomio quadrato perfetto e non si può fattorizzare con questo schema (magari con altri metodi sì).

Differenza di due quadrati

Un classico: a2 − b2 = (a + b)(a − b). È il “prodotto della somma per la differenza”. Si usa quando entrambi i termini sono quadrati perfetti con un segno meno tra loro.

Esempio 6. 9x2 − 25. Le radici sono 3x e 5; quindi 9x2 − 25 = (3x + 5)(3x − 5). Questo schema torna utilissimo anche su numeri puri, velocizzando i calcoli.

Cubi perfetti: somma e differenza

I polinomi a3 + 3a2b + 3ab2 + b3 e a3 − 3a2b + 3ab2 − b3 corrispondono allo sviluppo di (a + b)3 e (a − b)3. Per fattorizzarli basta riconoscere le radici cubiche dei termini estremi e verificare i coefficienti intermedi 3a2b e 3ab2.

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Esempio 7. x3 + 6x2 + 12x + 8. Le radici cubiche ai bordi sono x e 2; i termini intermedi sono 3·x2·2 = 6x2 e 3·x·22 = 12x: combacia. Quindi (x + 2)3 è la fattorizzazione.

Esempio 8. a3 − 9a2 + 27a − 27. Radici cubiche: a e −3; 3·a2·(−3) = −9a2 e 3·a·(−3)2 = 27a. Tutto torna: (a − 3)3.

Trinomi di secondo grado e radici

Per un trinomio generale ax2 + bx + c, una via molto comune è trovare le radici (i valori di x che annullano il polinomio) e riscriverlo come a(x − x1)(x − x2). Per calcolare le radici spesso si usa la formula di Bhaskara; quando le radici sono razionali, la fattorizzazione è immediata.

Esempio. x2 + x − 20. Le soluzioni sono x = 4 e x = −5; quindi x2 + x − 20 = (x − 4)(x + 5). Se a ≠ 1, ricordati il fattore a davanti al prodotto dei binomi (a volte si usa anche il “metodo AC”).

Frazioni con polinomi: semplificare fattorizzando

Una frazione algebrica si semplifica di solito fattorizzando numeratore e denominatore e cancellando i fattori comuni consentiti. Occhio alle restrizioni: ogni fattore cancellato corrisponde a un valore che rende il denominatore nullo, quindi va escluso dal dominio.

Esempio A. Semplifica (4x2 + 4xy + y2)/(2x + y). Il numeratore è un quadrato perfetto: (2x + y)2. Dunque (2x + y)2/(2x + y) = 2x + y, con la restrizione 2x + y ≠ 0. Se invece il denominatore fosse (2x + y)2, l’intera frazione varrebbe 1 (sempre con 2x + y ≠ 0), mostrando la potenza della fattorizzazione.

Esempio B. Considera (a + 2)(a − 2)/x. Il numeratore si riconosce come differenza di due quadrati: (a + 2)(a − 2) = a2 − 4. Quindi la frazione diventa (a2 − 4)/x. In questo caso non si semplifica ulteriormente senza altri fattori comuni, ma abbiamo riscritto il numeratore in forma più significativa.

Segni negativi nelle frazioni. Spesso conviene gestire il “meno” davanti a una frazione. Se ho −P(x)/Q(x), posso scrivere indifferentemente (−P(x))/Q(x) = P(x)/(−Q(x)) = −(P(x)/Q(x)). Per esempio: (−2t4 + 40t3 − t2 − 5)/((5t + 2t3)2) = −(2t4 − 40t3 + t2 + 5)/((5t + 2t3)2). Sì, puoi distribuire il segno meno cambiando il segno di ogni termine del numeratore (o del denominatore), a seconda di dove preferisci posizionarlo per semplificare.

Ricorda sempre: prima di cancellare fattori, fattorizza completamente sia il numeratore sia il denominatore. Solo così eviti errori e rispetti le condizioni di esistenza della frazione (valori che annullano Q(x)).

Giustificazioni geometriche rapide

Alcune identità hanno una lettura geometrica semplice. L’area di un rettangolo b·x più l’area b·y forma l’area b(x + y): ecco perché bx + by = b(x + y) visualizza il fattore comune. Analogamente, se consideri un quadrato di lato (a + b), l’area è (a + b)2. Sommare le aree dei pezzi interni porta a a2 + 2ab + b2, spiegando il trinomio quadrato perfetto. Questi “disegni mentali” aiutano a ricordare le formule.

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Altri schemi utili e accortezze

Oltre ai casi notevoli visti, è frequente incontrare prodotti notevoli al cubo: (a − b)3 = (a − b)(a2 − 2ab + b2) e (a + b)3 = (a + b)(a2 + 2ab + b2). Queste identità si combinano bene con il raggruppamento e con l’estrazione del fattore comune quando compaiono schemi 3a2b e 3ab2 nei termini intermedi.

Se il polinomio non rientra in un caso notevole e non emerge subito un fattore comune, valuta: 1) riordinamento dei termini, 2) tentativi di raggruppamento in coppie diverse, 3) ricerca di radici razionali (metodo delle radici razionali) per estrarre un binomio, 4) per i quadratici, trovare le radici con Bhaskara e fattorizzare come a(x − x1)(x − x2).

Esercizi proposti

Metti in pratica le tecniche con questi esercizi. Individua lo schema più adatto (fattore comune, raggruppamento, differenza di quadrati, quadrato perfetto, cubo perfetto, radici del trinomio) e ricorda di indicare eventuali restrizioni se compaiono frazioni.

  • a) 33x + 22y − 55z
  • b) 6nx − 6ny
  • c) 4x − 8c + mx − 2mc
  • d) 49 − a2
  • e) 9a2 + 12a + 4

Esercizi svolti e trucchi veloci

1) Somma delle cifre con differenza di quadrati. Sia n = 6842 − 6832. Applico a2 − b2 = (a + b)(a − b): n = (684 + 683)(684 − 683) = 1367 · 1 = 1367. Somma delle cifre: 1 + 3 + 6 + 7 = 17.

2) Valutazioni rapide con sostituzioni. Se poni a = 2009 e b = 2, allora (a2 − b2) = (a + b)(a − b): calcolare a − b è immediato (2007), e spesso questa scorciatoia evita moltiplicazioni inutili. Ricorda anche 22 = 4 per tenere in ordine i passaggi nei prodotti notevoli.

Consiglio operativo: nei contesti di semplificazione con frazioni, fattorizza sempre prima di espandere; espandere porta quasi sempre a più termini e più possibilità di errori. Se devi dividere polinomi, conoscere la divisione euclidea tra polinomi è utile, ma con una buona fattorizzazione spesso puoi evitare calcoli lunghi.

Infine, molti dei metodi visti vengono ripresi in percorsi didattici di matematica e fisica perché allineano l’intuizione geometrica all’algebra simbolica. Con un po’ di pratica, riconoscerai al volo un quadrato perfetto, quando emerge un fattore comune o quando conviene spostare il segno meno in una frazione per snellire i passaggi.

La fattorizzazione di espressioni e frazioni algebriche è un’abilità che si costruisce a piccoli passi: capire la struttura di monomi e polinomi, riconoscere i casi notevoli (quadrati e cubi perfetti, differenza di quadrati), sfruttare il fattore comune e il raggruppamento, e gestire con sicurezza le restrizioni nelle frazioni. Applicando questi schemi agli esempi visti (12x + 6y − 9z, 2a2b + 3a3c − a4, mx + 3nx + my + 3ny, x2 + 6x + 9, 9x2 − 25, x3 + 6x2 + 12x + 8, a3 − 9a2 + 27a − 27 e le frazioni con polinomi) diventerai rapido nel semplificare, nel trovare forme compatte e nel “leggere” le espressioni, senza farti spaventare dai dettagli tecnici.

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