- La besciamella è spesso l’elemento principale (fino al 58%): controlla grassi, amidi e qualità del latte.
- La percentuale e il tipo di carne variano molto: occhio a CSM, proteine di soia e percentuali espresse solo sul ripieno.
- Pasta, formaggi e salse fanno la differenza: pasta fresca all’uovo, emmental o mozzarella e uso del pomodoro incidono su gusto e texture.
- Cotture e allergeni: tempi diversi per microonde/forno; leggi sempre la scheda per glutine, latte, soia, sedano e possibili tracce.
I cannelloni precotti sono ormai un classico dei piatti pronti: comodi, veloci e sempre più vari, ma non tutti sono uguali. Tra etichette chilometriche (a volte si contano fino a 40 ingredienti) e ricette che cambiano molto da marca a marca, capire cosa mettiamo nel piatto non è affatto banale. In questa guida trovi tutto ciò che serve per orientarti: dalla besciamella alle carni, dagli oli ai formaggi, passando per pasta, salse, additivi, allergeni e consigli di cottura.
Per leggere bene un’etichetta conviene ricordare che molti elementi sono ingredienti composti: la pasta, il ripieno e la besciamella non sono un singolo ingrediente, ma un insieme (ad esempio la besciamella contiene latte, farina, grassi, spezie…). In linea generale, i cannelloni si compongono di quattro blocchi: pasta, ripieno, salsa besciamella e formaggio. Più avanti trovi anche spunti per prepararli in casa (carne, tonno, verdure) con trucchi pratici per una besciamella senza grumi e un gratin impeccabile.
Di cosa sono fatti i cannelloni precotti: ingredienti, percentuali e differenze
La besciamella è spesso l’elemento principale nei cannelloni pronti. In un caso analizzato (Maheso) arriva a pesare il 58% del prodotto, mentre in Casa Mas è il primo elemento della lista ingredienti. Anche quando non è esplicitato, si intuisce che la besciamella predomina perché in molte etichette il primo ingrediente è latte, latte scremato in polvere parzialmente ricostituito o acqua (usata per ricostituire il latte in polvere), come si osserva in prodotti Eroski e La Cocinera. Carretilla è un’eccezione: qui la besciamella è solo il 35% del totale.
Conta anche il tipo di grasso usato nella besciamella. La regola generale è l’olio di girasole, scelto per costo e gusto neutro; fa eccezione Maheso, che impiega olio di colza, con un profilo lipidico interessante. Questi dettagli, spesso trascurati, incidono su sapore, texture e resa in cottura, perciò vale la pena di leggerli con attenzione.
Il ripieno dà carattere ai cannelloni, ma quasi mai è dichiarata la sua percentuale, tranne in Casa Mas, in cui il ripieno è il 28%. La qualità del ripieno non dipende solo dalle carni: talvolta la carne è accompagnata da salse come pomodoro o, in certi casi, la stessa besciamella, che modifica consistenza e gusto finale. In breve, non basta leggere “cannelloni di carne”: conta che cosa c’è davvero dentro.
Quando si evidenziano le carni in etichetta, la legge impone di indicarne la percentuale. Ecco alcuni riferimenti utili basati su prodotti popolari: Casa Mas contiene il 19% di carne (8% suino, 8% pollo, 3% bovino); seguono Carretilla con 15%, Eroski con 13,4%, La Cocinera con 11,9% e Price con appena 5%. Maheso adotta un criterio diverso: esprime le percentuali in base al ripieno (non sul totale), per cui il contenuto effettivo sull’intero prodotto è di circa 7,7% di carne (circa 4,1% gallina e 3,6% suino). Attenzione: questo dettaglio può sfuggire a una lettura veloce.
Quanto al tipo di carne, il suino è onnipresente e spesso unico (Carretilla, La Cocinera, Price). Altri marchi combinano più specie, per esempio Casa Mas (suino, pollo e bovino), Eroski (suino e pollo) e Maheso (gallina in quantità maggiore del suino). In scala di pregio, il bovino è considerato più pregiato (e costoso), il pollame più economico ma meno saporito e tendenzialmente più asciutto, mentre il suino offre sapidità e succosità grazie al contenuto in grassi, con prezzo intermedio.
In alcune etichette compaiono ingredienti che possono “sembrare carne”, ma non lo sono in senso stretto e costano meno o hanno caratteristiche diverse. Tra questi spiccano: carne separata meccanicamente (CSM), ottenuta dalla carne che resta attaccata alle ossa (soprattutto di pollo e suino), con meno proteine e più grassi; si trova in Maheso (circa 3,6% tra pollo e suino) e in Price (6% CSM di pollo più 0,2% di suino). Inoltre, Maheso include ingredienti di origine animale quali fegato di suino, pancetta e grasso di maiale, mentre Eroski impiega proteine di soia testurizzate, un ingrediente vegetale lavorato per imitare la texture della carne. Leggere bene la lista aiuta a capire davvero cosa stiamo acquistando.
Oltre a besciamella e ripieno, ci sono altri elementi che differenziano i prodotti. La pasta: Casa Mas e La Cocinera utilizzano pasta fresca all’uovo, più apprezzata per sapore e consistenza rispetto alla pasta secca tradizionale. Il formaggio: molti coprono i cannelloni con formaggio, ma con differenze – Eroski usa formaggio “classico”, Price formaggio fuso (processato), mentre Casa Mas preferisce mozzarella ed emmental, La Cocinera emmental e Maheso indica un 2% di emmental. Le salse nel ripieno: Carretilla ed Eroski puntano su concentrato di pomodoro; La Cocinera dichiara 1,2% di concentrato e 13,2% di pomodoro (più pregiato del concentrato), mentre Casa Mas opta per la besciamella all’interno del ripieno al posto del pomodoro. Queste scelte cambiano parecchio il profilo sensoriale finale.
Per capire come leggere una lista lunga, ecco un esempio reale di etichetta dettagliata di cannelloni di carne con besciamella: la besciamella (58%) contiene acqua, olio di girasole, farina di frumento, amido di mais modificato, latte scremato in polvere ricostituito, “prodotto lattiero ricostituito” (acqua, lattosio, grasso del latte, proteine del latte), sale, amido di mais e spezie. Il ripieno (24%) elenca carne di suino (17%), carne di pollo (17%), acqua, cipolla, pollo* (8%), suino* (7%), strutto, proteina di soia, fegato e pancetta di suino, latte scremato in polvere ricostituito, sale, prodotto lattiero ricostituito, siero di latte, olio di girasole, amido di mais modificato, esaltatore di sapidità (glutammato monosodico), destrosio, spezie (contiene sedano), aroma, amido di mais e brodo di carne concentrato. L’asterisco indica carne separata meccanicamente di suino e pollo. La pasta alimentare è farina e semola di grano con acqua; in copertura, emmental. Allergeni dichiarati: contiene glutine, latte, soia e sedano; possibili tracce di uovo, pesce, crostacei, molluschi e frutta a guscio. Questo tipo di etichetta è impegnativo da leggere, ma rivela davvero tutto.
Infine, qualche nota sugli additivi e il confezionamento: in alcune referenze (come Casa Mas) compaiono conservanti quali sorbato di potassio e acido sorbico e lo stabilizzante difosfato disodico; il prodotto è talvolta confezionato in atmosfera protettiva. Alcune schede riportano anche informazioni nutrizionali indicative (per esempio, valori energetici riportati attorno a 350 kcal/100 g in certe presentazioni commerciali). Osservare l’insieme aiuta a scegliere il profilo più in linea con i propri gusti ed esigenze.
Preparazioni in casa, varianti e trucchi pratici: dalla besciamella alla cottura
Nella cucina di casa, i cannelloni sono un rito della domenica: ripieno di carne ben stufato, pasta al dente, besciamella vellutata e gratin dorato. Un consiglio ricorrente per il ripieno è mescolare manzo e maiale in parti uguali: il suino regala grassezza e succosità, il bovino struttura e sapore. Una versione semplice parte da cipolla e peperone verde appassiti lentamente in olio; si aggiunge la carne macinata, si sala e si lascia rosolare, poi si unisce salsa di pomodoro (casalinga o pronta), si cuoce per 4–5 minuti e si fa riposare. Nel frattempo si lessano le sfoglie secondo istruzioni (qualcuno aggiunge un filo d’olio nell’acqua per non farle incollare; di solito non si fa con la pasta, ma qui può tornare utile). Una volta scolate, si dispongono su un canovaccio, si farciscono e si arrotolano con delicatezza, si allineano nella teglia, si nappano con besciamella e si cospargono di formaggio grattugiato. Cottura in forno a 200 °C per circa 10 minuti, poi 3 minuti di grill per una crosticina irresistibile.
Se vuoi un ripieno in stile ragù, prepara un soffritto fine di sedano, cipolla e carota, falla andare in olio extravergine, aggiungi piccole quantità di fegatini tritati, carne e un po’ di prosciutto, quindi stufa a fuoco dolce per circa un’ora, bagnando di tanto in tanto con brodo di carne. Unisci poi pomodori pelati (passati o schiacciati; vanno benissimo quelli in barattolo di buona qualità), regola il sale e prosegui la cottura per 40–45 minuti. Il ripieno dev’essere saporito ma non acquoso; fallo raffreddare prima di farcire per facilitare la formatura.
La besciamella perfetta nasce da pochi passaggi chiave. Primo: setacciare la farina per evitare grumi. Secondo: usare latte a temperatura ambiente o leggermente caldo (scaldalo 4–5 minuti senza farlo bollire). Terzo: cuoci bene il roux (burro fuso – anche con una quota di olio d’oliva, se vuoi – e farina) finché diventa nocciola e sprigiona un profumo di biscotto; se la farina rimane cruda, il sapore finale sarà sgradevole. Unisci il latte a filo, mescola con la frusta, regola di sale, pepe e noce moscata, cuoci a fiamma minima finché è liscia e cremosa. Per cannelloni e lasagne conviene una besciamella piuttosto fluida; se è troppo densa, allunga con un goccio di latte e, se serve, dai un colpo di frullatore a immersione.
Una variante molto amata è quella al tonno. In una ciotola grande mescola uova, tonno ben sgocciolato, cipolla tritata e salsa di pomodoro; aggiungi quest’ultima poco alla volta, regolando la consistenza a piacere. Farcisci e arrotola le sfoglie, allineale in teglia e coprile con la besciamella. Completa con formaggio e cuoci a 180 °C per 15–20 minuti, poi gratina per ottenere una crosta croccante. Se ti piace, stendi sul fondo della teglia un velo di pomodoro prima di adagiare i cannelloni: darà umidità e un bel contrasto di sapori.
I cannelloni lasciano ampio spazio alla creatività: ripieni di pesce, di spinaci e prosciutto, oppure versioni “alla gallega” (per esempio con lacón e grelos) o con stufati di manzo di tradizione galiziana (xarrete galego). La chiave è bilanciare sempre struttura (carni/fibre), grassezza (salse e formaggi) e freschezza (verdure, erbe, pomodoro) per ottenere un insieme armonico.
Se vuoi risparmiare tempo, valuta le sfoglie precotte. Non richiedono bollitura: è sufficiente immergerle in acqua calda per circa 20 minuti. Non avrai la stessa masticabilità delle sfoglie tradizionali, ma ridurrai il rischio di rotture e incollature durante la farcitura. Un piccolo compromesso che, in giornate concitate, può fare la differenza.
Un trucco utile per il pomodoro: meglio i pelati interi in barattolo che il triturato acquoso. Usa solo i frutti (scolando il liquido di governo) e conserva quel liquido a parte: è perfetto per allungare stufati o legumi (anche una semplice zuppa di lenticchie). Così eviti di annacquare il ripieno e mantieni concentrato il sapore.
In tavola, presenta i cannelloni con 3 pezzi per persona, una nappatura generosa di besciamella e una spolverata di pepe nero macinato al momento. Dopo il forno, lascia riposare qualche minuto: la salsa si assesta, i sapori si fondono e il servizio risulta più pulito. Dettagli semplici che elevano il risultato finale.
Passando ai prodotti industriali, le indicazioni di cottura variano da marca a marca. Un set molto comune prevede: microonde a 800 W per 6–7 minuti (rimuovendo l’involucro), oppure forno statico a 200 °C per 45–50 minuti (teglia a metà altezza; per gratinare, passaggio finale al grill a 200 °C). Spesso è specificato che non è necessario scongelare. In altri casi (per esempio su referenze tipo Jet Extramar) si suggerisce 200 °C per 20 minuti se il prodotto è congelato, o 12 minuti se è già scongelato. Segui sempre l’etichetta del tuo prodotto: tempi, pesi e densità delle salse possono cambiare.
A proposito di Jet Extramar: il loro cannellone di carne è descritto come preparato con carne di suino selezionata, cipolla, vino, concentrato di pomodoro, sale e spezie; la pasta è a base di semola e farina di grano, con grasso di origine animale, pangrattato e sale. La preparazione è essenziale: disponi una porzione congelata su piatto o teglia, copri con besciamella (o altra salsa a piacere) e cuoci in forno a 200 °C per circa 20 minuti (12 minuti se già scongelata). Semplicità e immediatezza sono i suoi punti forti.
Un altro profilo interessante è quello di Casa Mas, dove compaiono nel ripieno carni miste (pollo, suino e un 3% di bovino) insieme a una besciamella elaborata con latte, olio di girasole, farina di frumento, cipolla, margarina, noce moscata, sale e amido di patata modificato. Si trovano poi componenti come olio di sansa di oliva e acquavite di vino, oltre a conservanti (sorbato di potassio, acido sorbico) e lo stabilizzante difosfato disodico; il tutto confezionato in atmosfera protettiva. La pasta è fresca (farina di frumento e acqua), il formaggio in copertura è emmental grattugiato. Elemento da notare: l’apporto di bovino, per quanto limitato, arricchisce il profilo aromatico.
Una riflessione utile riguarda gli allergeni. In etichette molto dettagliate si legge spesso: contiene glutine, latte, soia e sedano; in più, lo stabilimento può lavorare uovo, pesce, crostacei, molluschi e frutta a guscio, con possibili tracce nei prodotti finiti. Se hai necessità specifiche, controlla ogni volta la scheda aggiornata: formule e fornitori cambiano, e con loro anche le note allergeni.
Se ami un’impronta più “italiana”, guarda con favore le referenze con pasta fresca all’uovo (come Casa Mas e La Cocinera) e formaggi naturali in copertura (mozzarella, emmental). Se preferisci scelte per la leggerezza, valuta le salse con olio di colza o con minori quantità di grassi “aggiunti”, e controlla la presenza di amidi modificati e formaggi fusi. Se cerchi carne vera, fai attenzione a CSM, proteine vegetali testurizzate e percentuali espresse “sul ripieno”: la cifra complessiva sul prodotto può essere più bassa di quanto sembra a prima vista.
Per chi, invece, vuole mettersi ai fornelli, due accorgimenti cambiano la partita: una besciamella setosa (ricorda: farina setacciata, latte tiepido, cottura lenta del roux) e un riposo post-forno di qualche minuto per assestare i succhi. Che tu prenda una teglia pronta dal banco frigo o una fatta in casa con ragù lento e noce moscata, la magia del cannellone resta la stessa: pasta, ripieno e salsa che si fondono in un morso comfort, cremoso e appagante.
Tra etichette lunghissime, percentuali di carne, scelta dei grassi (girasole o colza), uso di CSM e proteine testurizzate, tipi di pasta e formaggi, ogni cannellone precotto racconta una sua storia. Con le dritte giuste su lettura delle etichette, tecniche casalinghe e tempi di cottura, è più semplice selezionare la referenza giusta o mettersi a impastare, sapendo come ottenere una besciamella liscia, un ripieno equilibrato e quel gratin dorato che fa venire voglia di fare il bis.